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lunedì 1 febbraio 2010

Tu, Lei, Voi ovvero l'uso del pronome allocutivo


Vecchia questione quella del tu, del Lei e del voi.

Questione che si ingarbugliò quando durante il regime mussoliniano «fu vietato l'uso del lei, considerato (ma a torto) di origine straniera e si cercò di imporre il voi (1938)»[1].

Perché il prof. Serianni scrive a torto?
Andiamo a vedere più da vicino:

  • inglese - non esiste né il Lei né il voi, bensì un onnicomprensivo «you»
  • francese - non esiste il Lei, solo il tu e il voi (tu/vous) - tu es, vous êtes
  • tedesco - esiste un Lei plurale e la -s prende la maiuscola (Sie) - du bist, Sie sind [ma i tedeschi erano amici nel '38!]
  • spagnolo - esiste il Lei : Usted (mi dicono che nell'America Latina si usa anche il «Vos»)
  • croato - non esiste il Lei, solo il tu e il voi (ti/vi) ti si, vi ste...
La ripercussione fu evidente - ma è ancora riscontrabile per noi che all'epoca non c'eravamo - nel doppiaggio (di un certo tipo, ancora in circolazione) di film americani.
Che vi sia (stato) arbitrio nella trasposizione dello *you* (tu, Lei o voi?) è patente, ma la cosa non è soltanto materia da storia della lingua - a mio parere - bensì anche di sociolinguistica.


Ricordo una soap tv statunitense di Agnes Nixon che dall'inizio degli anni '80 fino a metà degli anni '90 imperversò in Italia e in Francia (per chi volesse reperirla, il titolo originale era Loving, quello italiano Quando si ama e quello francese Amoureusement vôtre).

Nella versione italiana molti personaggi - vuoi perché sono colleghi di lavoro, vuoi perché coetanei - si danno del «tu».
La stessa scena in francese è doppiata facendo ricorso al «vous».
Qui non c'entra nulla l'esatta traduzione (sempre «you» in inglese): qui c'entra la gestione sociolinguistica dei rispettivi Paesi (Italia, Francia).

Ma andiamo oltre. Ad esempio, ho notato che il «voi» nel Mastro Don Gesualdo di Giovanni Verga è usato non solo da chi è socialmente superiore verso chi è inferiore (il notaro Neri dà del voi a Gesualdo che di rimando gli dà del Lei), ma anche al contrario (soprattutto nella forma vossignoria).


Enrico Maria Salerno, il Mastro Don Gesualdo televisivo
(1964)

Senza contare che l'uso del voi sopravvive a tutt’oggi in alcuni ambienti rurali come espressione di deferenza alla persona cui è rivolto, e che talora esso è ancora osservabile nella corrispondenza commerciale.
Ricordo che mia madre dava del voi a sua cognata - sorella di mio padre -, la quale aveva 15 anni più di lei (e a mia madre dava del tu). Questo accadeva fino a qualche anno fa, prima della scomparsa di mia zia.

Accludo qualche filmato youtube che mette in evidenza quel che ho detto sopra.


An affair to remember
(Un amore splendido) è del 1957: uso del Lei.







Scena della dichiarazione di Rhett a Rossella (Via col vento, 1939) : tutta con il voi, in italiano.



Suona una vecchia canzone sam in inglese



Suona una vecchia canzone sam in italiano (1942, uso del voi)
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[1] Luca Serianni, Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria. Torino, UTET Libreria, 1989, p. 266.