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domenica 30 ottobre 2011

Tavolo o Tavola?


A volte una lingua possiede una parola omnicomprensiva, penso al francese *table*.
Per questa parola, in italiano bisogna scomodarne  altre.
Ne inserisco alcune, ma la lista non è esaustiva (e comunque parte da un confronto francese-italiano):

photo by Jacqueline Spaccini © 2010
1. tavolo (s.m.) : quello che abbiamo in casa e che si trova in cucina e/o in sala da pranzo. Il tavolo.

1.1. tavolino (s.m.) : in genere, un tavolo basso che si mette davanti al divano o a una poltrona. Il tavolino. Può a volte intendersi come table de nuit (= *comodino*)


2. tavola (s.f.) : in genere, nel parlare comune, si intende la *tavola apparecchiata*, con tanto di tovaglia e vettovaglie. Tant'è che si dice: «A tavola!», quando si invitano le persone ad accomodarsi, per il pranzo o per la cena. La tavola.

 2.1. tavola (s.f.) : da intendersi come illustrazione all'interno di un libro. Si usa anche il francese planche.  lLa tavola (e la planche).

2.2. tavola pitagorica (s.f.) :  questa - detta anche *tabellina* (le tabelline in generale, la tabellina del 5, del 6, del 9, p.es. in particolare). La tavola pitagorica (da Pitagora, chiaramente), la tabellina.
2.2.1. tabella (s.f.) : questa, per es. quante ne preparo per mettere i voti ai miei studenti! La tabella (tableau francese)

2.3. tavola (s.f.) : nel senso di quadro (in genere, un olio) dipinto su legno. *tavola del Quattrocento*, *tavola fiamminga*, per es.

2.4. tavola (s.f.) da stiro... meglio dire:  asse da stiro L'asse da stiro è sostantivo maschile.

2.5. tavola (s.f.)  : nel senso di asse (del pavimento), così.

2.6.  tavola (s.f.). espressione: a) il mare è una tavola = è piatto; b) far onore alla tavola =  mangiare con gusto, di tutto e abbondantemente e mostrarlo; c) tavola rotonda = dibattito, riunione; d) vino da tavola = vino di qualità ordinaria; e) la buona tavola = trattoria/ristorante (aut similia) in cui si mangia bene;


3. tavolata (s.f.) : non è un oggetto, bensì l'insieme delle persone che si mettono a tavola. La tavolata è in genere sempre allegra (automatismo linguistico).


per i francesi:
épreuve sur table = compito in classe
table = banco (quello di scuola)
table de cuisson = piano cottura (in cucina)
table des matières = indice
table d'hôte = menù* (a prezzo e a orario fisso)
planche à voile = wind-surf

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* in italiano,la parola francese *menu* prende l'accento sulla *u* (= menù)

sabato 29 ottobre 2011

Parentele, articoli determinativi e aggettivi possessivi

una scena del film Parenti serpenti

C'è una REGOLA che i miei studenti francesi (e gli stranieri in genere) faticano a imparare quando parlano italiano: la presenza o la non-presenza dell'articolo determinativo davanti all'aggettivo possessivo...
Quando finalmente imparano la regola, lo usano dappertutto. Ma non sempre occorre.
Per esempio quando l'aggettivo possessivo è seguito da un nome di parentela, bisogna stare attenti.

Vediamo di spiegarlo bene qui.

Ma prima mettiamo una lista di nomi di parentela:

madre (mamma) - padre (papà)
nonna   - nonno
zia - zio
moglie - marito

sorella - fratello
figlia - figlio
cugina - cugino
nipote [bisex(1]) - vale per i nipoti di zii e per i nipoti di nonni

cognata-cognato
suocera-suocero
nuora-genero

Come si vede, una lunga lista (non lunghissima, come in altre lingue).

Allora, abbiamo detto che quando si studia l'italiano, si apprende che l'aggettivo possessivo italiano ESIGE l'articolo, a differenza di altre lingue;

facciamo un esempio:

il mio(2)  amico
= = = = = = = = = = 
mon ami (français)
my friend (english)
mi amigo (español)
mein Freund (deutsch)
moj prijatelj (hrvatski)
meu amigo (português)

MA NON SEMPRE. A VOLTE, 
CI SONO DELLE ECCEZIONI
REGOLA n. 1
 Davanti ai nomi di parentela, si mantiene l'articolo determinativo (il, la, //i, le)
se i nomi sono questi:


(la mia) mamma
(il mio) papà, babbo (usato soprattutto in Toscana e in Umbria)
e inoltre davanti a tutti i nomi di parentela usati in forma vezzeggiativa
es.
il mio/il tuo/il suo/etc. : babbino, papino [papone/paparino(3)], maritino, cognatino, zietto, nonnino, fratellino, cuginetto, figlioletto, figlietto, figliolino, nipotino
[nuorina, suocerina aut similia, non si usano. Chissà perché!)

la mia /la tua/la sua/etc: mammina [mammetta(3)], mogliettina, cognatina, zietta, nonnina, sorellina, cuginetta, figlioletta, figlietta, figliolina, nipotina 


amante (il mio/la mia) la parola è bisex
fidanzato/fidanzata (il mio/la mia)


REGOLA n. 2

NON SI METTE L'ARTICOLO DETERMINATIVO se i nomi sono questi:

madre, padre (mia madre, mio padre)
nonna   - nonno (tua nonna, tuo nonno)
zia - zio (sua zia, suo zio) etc.
moglie - marito
sorella - fratello
figlia - figlio
cugina - cugino
nipote (bisex) - vale per i nipoti di zii e per i nipoti di nonni

cognata-cognato
suocera-suocero
nuora-genero

ma attenzione! 
la mia ex-moglie/il mio ex-marito; 
la mia zia (o altro parente)/il mio zio + aggettivo (preferito/a, adorato/a, bellissimo/a, gentilissimo/a, lontano/a, spagnolo/a)
oppure:
il mio cugino (o altro parente tranne - ovviamente - la madre e il padre) + di + luogo geografico (p. es. Melbourne).

Un po' più chiaro, ora?






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(1) quando dico bisex, intendo che vale tanto per il maschile quanto per il femminile (finisce per -e)
(2) scrivo «mio», ma vale per tutti gli aggettivi possessivi.
(3) con diverse sfumature, esistono anche papone e paparino e anche mammetta. *Nonnetta* esiste, ma in genere chi lo usa, indica una persona anziana che non è sua *nonna*, ma visto l'aspetto potrebbe esserlo. Non è educato, in italiano, dire nonnetta a una donna anziana.