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mercoledì 23 giugno 2010

Un caso di pseudoidentità di significato: serio vs serioso



Mentre leggevo On n'y voit rien, un testo del compianto Daniel Arasse (uno storico dell'arte), trovo questa frase:


«Ce ne serait pas sérieux. Serio ludere, "jouer sérieusement", tu connais pourtant ce proverbe  de   la  Renaissance (...). On dirait que, pour être sérieuse, tu devrais te prendre au sérieux,  être seriosa et non seria comme vous dites en italien (...). Toi, Giulia, seriosa? Par pitié !»[1].

No, mi dispiace, Daniel Arasse: serioso non significa prendersi sul serio, in italiano. Nessuno di noi si autodefinirebbe (per giunta come complimento) come serioso o seriosa. Mai e poi mai.


Aggiungo che sono gli altri che ci attribuiscono eventualmente tale atteggiamento: serioso/seriosa. 
E che è sempre e solo un atteggiamento superficiale e che inficia la reale serietà di una persona.

 

Rouault
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[1] «Non sarebbe serio. Serio ludere, "giocare seriamente", eppure lo conosci questo proverbio del Rinascimento (...). Si direbbe che, per essere seria, tu dovresti prenderti sul serio, essere seriosa e non seria, come dite voi in italiano (...). Tu seriosa? Pietà!», in: Daniel Arasse, On n'y voit rien, Paris, Folio essais, 2000, p.13. Mia la traduzione. Esiste la versione in italiano, dal titolo Non si vede niente.

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