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sabato 27 giugno 2009

Nessuno nasce maestro... quando usare la parola maestro

Però non è facile nemmeno diventarlo.


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La parola: maestro, maestra
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Maestro deriva dal latino *magister* > magistro > ma(g)istro > maestro

Tante sono le accezioni di questa parola.
D'istinto, maestro/a fa tornare alla mente la scuola elementare. Il maestro e - più spesso - la maestra sono a torto o a ragione i responsabili della conoscenza della lingua che avremo da adulti (a meno che non si facciano enormi sforzi per migliorarla o peggiorarla).

All'estero, maestro (e non più maestra) evoca immeditamente i virtuosi della musica, del cinema, pittura o del teatro. Maestri sono allora Abbado, Fellini, Raffaello e Streher (per esempio).

Si usa anche in questi casi:
  • maestro di vita (colui che agli occhi di un individuo appare come persona cui ispirarsi nell'affrontare l'esistenza quotidiana, una specie di guru più o meno laico)
  • maestro di cerimonia (in un matrimonio importante, è colui che: annuncia gli ospiti, l'inizio del pranzo, il taglio della torta. Organizza e coordina la cerimonia nuziale)
  • Gran Maestro: onorificenza

Una ciliegia tira l'altra...

  • magistrato (dal significato di magister = governatore)
  • mastro (è il maestro artigiano; nella favola di Pinocchio, Geppetto è mastro Geppetto e fa il ciabattino e il suo amico-nemico collega è Mastro Ciliegia che fa il falegname)

  • maestrale (vento che soffia da nord-ovest) deriva da *mistral* che a sua volta deriva da *maestral* cioè da "maestro" (nel significato di principale)
  • per antononomasia, il Maestro è Gesù (e il maestro dei filosofi è Aristotele).

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